"Da Pinocchio a Harry Potter. 150 anni di illustrazione italiana dall’Archivio SALANI. 1862 - 2012"
dal 18 ottobre 2012 al 6 gennaio 2013 a Milano - Castello Sforzesco
ingresso gratuito

Ricorrono 150 dalla fondazione della casa Editrice che, con la collaborazione del comune di Milano, festeggia questo traguardo con una Mostra in cui vengono presentate 300 opere grafiche: provenienti dall’Archivio Salani, dalla Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”, dalla Biblioteca Centrale-Palazzo Sormani di Milano, e da altre importanti biblioteche e collezioni italiane. Il pubblico potrà così scoprire che l'Archivio storico Salani, patrimonio unico in Italia e in Europa, è unico perchè custodisce oltre 30.000 disegni e tavole originali, realizzati in un secolo e mezzo da grandi illustratori italiani ed europei: da Carlo Chiostri ed Ezio Anichini a Luigi e Maria Augusta Cavalieri, da Carlo Vitoli Russo a Ugo Signorini, da Fiorenzo e Giovanni Faorzi a Gastone Rossini, per arrivare ad artisti contemporanei del calibro di Quentin Blake, Emanuele Luzzati, Mimmo Paladino, Tullio Pericoli, Sergio Staino e Altan. L’esposizione si muoverà dalla Sala Viscontea alla Sala dei Pilastri del Castello Sforzesco. un percorso visivo articolato in tre sezioni: dagli esordi dal 1862 al 1904 nella prima parte, attraverso le prime pubblicazioni su fogli volanti, libretti e importanti documenti d’archivio. Un secondo periodo dal 1940 fino al 1964 attraverso le collane per bambini e ragazzi dai «Primi Amici del Bambino» ai «Grandi Piccoli Libri», il ‘giallo’ inglese de «I romanzi della Sfinge» e «I romanzi azzurri», «La Biblioteca dei Miei Ragazzi », la letteratura di largo consumo dalla «Popolarissima» alla «Biblioteca delle Signorine», la produzione per ragazzi e bambini da «Le Grandi Avventure» a «I Libri Meravigliosi». L'esposizione prosegue con i nuovi codici figurativi dal 1964 al 2012 col rilancio della letteratura “rosa” al successo mondiale della saga di Harry Potter (2001-2010). Infine nella Sala dei Pilastri ospiterà l’Area didattica bambini dove ci saranno una serie di incontri e laboratori con alcuni degli autori della casa editrice Salani. __________________________________________________________________

IL MUSEO DELL'INNOCENZA (Pamuk)- Il romanzo "Il Museo dell'innocenza" racconta la passione di Kemal, trentenne rampollo di una famiglia altolocata di Istanbul, per la povera Füsun, sua lontana cugina, ma impossibile da sposare secondo i criteri della società turca degli anni settanta. Kemal, per quanto di mentalità aperta e moderna, dimostra di essere molto radicato ai valori tradizionali. Infatti si fidanza ufficialmente, ma perde tutto: in primis, Füsun, che, sconvolta dal suo comportamento, scompare. Kemal però, in balia di una forte passione, trascura gli affari e alla fine scioglie il fidanzamento, ma la situazione è mutata. Allora, in assoluta castità, continua a frequentarla per otto lunghi anni, durante i quali raccoglie un'infinità di oggetti che la riguardano: cagnolini di porcellana, apriscatole, righelli, orecchini. Poterli guardare, assaggiare, toccare è spesso la sua unica fonte di conforto. E quando la sua esistenza subisce una nuova dolorosa svolta, quegli stessi oggetti confluiranno nel Museo dell'innocenza, destinato a rendere testimonianza del suo amore per Füsun nei secoli futuri. La storia, incentrata su un'incontenibile passione, è al tempo stesso uno sguardo severo e ironico, ma pieno di profondo amore per l'Istanbul di quegli anni e per la sua contraddittoria borghesia. Il Museo dell’Innocenza a Cucurkuma - quartiere di Istanbul, un tempo popolare e oggi alla moda - è, il teatro di una di una doppia ossessione amorosa: quella sfortunata di Kemal, che colleziona ogni cosa e quella, forse altrettanto sfortunata, dell’autore per la sua città. Il romanzo di Pamuk, premio nobel nel 2006, è straordinario. Si tratta di una lunga ossessione amorosa che si protrae per quasi dieci anni, narrata nei minimi particolari. E' quasi impossibile descrivere la profondità e la densità del racconto, dall'andamento a tratti cantilenante e ipnotico. Sullo sfondo, Istanbul negli anni '70, una città e un Paese che si affacciano freneticamente alla modernità e all'occidente. Gli oggetti raccontano una storia connessa ai protagonisti che l'hanno vissuta, ma al contempo coinvolgono anche noi e il nostro comunicare.
 
Il romanzo, ambientato nel 1975, mette in evidenza la difficoltà a comunicare l'amore. Solo quando perdiamo qualcuno di importante, riusciamo a trovare tutte le frasi che ci avrebbero evitato la rottura. La storia d'amore è un veicolo letterario che trascina il lettore verso un'analisi antropologica complessa e raffinata, che passa per la filosofia classica, per Proust, per la psicanalisi junghiana, per le avanguardie europee. 
Tradizione e modernità, Medio-Oriente ed Europa, realtà e finzione: la dualità e spesso la doppiezza fanno capolino nel "labirinto" della città di Istanbul vera protagonista dell'opera, in cui il lettore viene trascinato e guidato, con tanto di mappa. All'interno quasi circa mille oggetti che dovrebbero ricostruire l’aria impalpabile della Istanbul degli ultimi decenni: carte geografiche, quadri, bottigliette di gazzosa, pubblicità, vestiti. Una raccolta di madeleines proustiane, per citare un autore caro a Pamuk. Leggendo si capisce che è un capolavoro. Sembra di vivere ad Istanbul, di conoscere Füsun e Kemal, e alla fine non si vede l'ora di visitare il Museo dell'innocenza! E ora, a distanza di pochi ani, viene pubblicato un nuovo libro magico, per chi ha già letto e apprezzato il romanzo: “L'Innocenza degli oggetti”, sempre edito da Einaudi. Pamuk, infatti, ha costruito il Museo dell'innocenza. Un luogo unico al mondo, un tesoro nel cuore incantato di Istanbul: la celebrazione dell'amore, della memoria, del potere dell'immaginazione di plasmare la realtà. In sostanza è il catalogo del Museo dell’innocenza - sul sito si trovano tutte le informazioni utili: indirizzo, orari, costo. Il museo - aperto lo scorso anno - è la versione solida dell’omonimo romanzo: la più grande opera artistica – e non solo letteraria – dello scrittore.

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