IL MUSEO DELL'INNOCENZA (Pamuk)-
Il romanzo "Il Museo dell'innocenza" racconta la passione di Kemal, trentenne rampollo di una famiglia altolocata di Istanbul, per la povera Füsun, sua lontana cugina, ma impossibile da sposare secondo i criteri della società turca degli anni settanta. Kemal, per quanto di mentalità aperta e moderna, dimostra di essere molto radicato ai valori tradizionali. Infatti si fidanza ufficialmente, ma perde tutto: in primis, Füsun, che, sconvolta dal suo comportamento, scompare. Kemal però, in balia di una forte passione, trascura gli affari e alla fine scioglie il fidanzamento, ma la situazione è mutata. Allora, in assoluta castità, continua a frequentarla per otto lunghi anni, durante i quali raccoglie un'infinità di oggetti che la riguardano: cagnolini di porcellana, apriscatole, righelli, orecchini. Poterli guardare, assaggiare, toccare è spesso la sua unica fonte di conforto. E quando la sua esistenza subisce una nuova dolorosa svolta, quegli stessi oggetti confluiranno nel Museo dell'innocenza, destinato a rendere testimonianza del suo amore per Füsun nei secoli futuri. La storia, incentrata su un'incontenibile passione, è al tempo stesso uno sguardo severo e ironico, ma pieno di profondo amore per l'Istanbul di quegli anni e per la sua contraddittoria borghesia. Il Museo dell’Innocenza a Cucurkuma - quartiere di Istanbul, un tempo popolare e oggi alla moda - è, il teatro di una di una doppia ossessione amorosa: quella sfortunata di Kemal, che colleziona ogni cosa e quella, forse altrettanto sfortunata, dell’autore per la sua città. Il romanzo di Pamuk, premio nobel nel 2006, è straordinario. Si tratta di una lunga ossessione amorosa che si protrae per quasi dieci anni, narrata nei minimi particolari. E' quasi impossibile descrivere la profondità e la densità del racconto, dall'andamento a tratti cantilenante e ipnotico. Sullo sfondo, Istanbul negli anni '70, una città e un Paese che si affacciano freneticamente alla modernità e all'occidente. Gli oggetti raccontano una storia connessa ai protagonisti che l'hanno vissuta, ma al contempo coinvolgono anche noi e il nostro comunicare.
Il romanzo, ambientato nel 1975, mette in evidenza la difficoltà a comunicare l'amore. Solo quando perdiamo qualcuno di importante, riusciamo a trovare tutte le frasi che ci avrebbero evitato la rottura. La storia d'amore è un veicolo letterario che trascina il lettore verso un'analisi antropologica complessa e raffinata, che passa per la filosofia classica, per Proust, per la psicanalisi junghiana, per le avanguardie europee.
Tradizione e modernità, Medio-Oriente ed Europa, realtà e finzione: la dualità e spesso la doppiezza fanno capolino nel "labirinto" della città di Istanbul vera protagonista dell'opera, in cui il lettore viene trascinato e guidato, con tanto di mappa. All'interno quasi circa mille oggetti che dovrebbero ricostruire l’aria impalpabile della Istanbul degli ultimi decenni: carte geografiche, quadri, bottigliette di gazzosa, pubblicità, vestiti. Una raccolta di madeleines proustiane, per citare un autore caro a Pamuk. Leggendo si capisce che è un capolavoro. Sembra di vivere ad Istanbul, di conoscere Füsun e Kemal, e alla fine non si vede l'ora di visitare il Museo dell'innocenza! E ora, a distanza di pochi ani, viene pubblicato un nuovo libro magico, per chi ha già letto e apprezzato il romanzo: “L'Innocenza degli oggetti”, sempre edito da Einaudi. Pamuk, infatti, ha costruito il Museo dell'innocenza. Un luogo unico al mondo, un tesoro nel cuore incantato di Istanbul: la celebrazione dell'amore, della memoria, del potere dell'immaginazione di plasmare la realtà. In sostanza è il catalogo del Museo dell’innocenza - sul sito si trovano tutte le informazioni utili: indirizzo, orari, costo. Il museo - aperto lo scorso anno - è la versione solida dell’omonimo romanzo: la più grande opera artistica – e non solo letteraria – dello scrittore.