illustrazione di Roberto Innocenti
Nel bicentenario della prima pubblicazione
Kinder und Hausmärchen dei Fratelli Grimm, è dedicata una mostra alle trasformazioni e incarnazioni interculturali delle fiaba, forse più famosa del mondo: infatti conta ben 345 versioni scritte e che si parli di Rosalba, Tam, Zezolla, Mara, Ottighitta, ci si riferisce solo e unicamente a lei: Cenerentola! Fino al 31 gennaio è possibile visitare gratuitamente la mostra "
Mille e una Cenerentola", a cura di Monika Wozniak e Giuliana Zagra, presso la Biblioteca Nazionale di Roma.
Naturalmente la vastità delle differenti versioni è data solo per difetto, perché la fiaba è diffusissima nella tradizione orale, tanto che è conosciuta in Europa, in Medio Oriente, in America, fino al Giappone e alla Cina. E forse proprio il paese della Grande Muraglia detiene il primato della Cenerentola più antica: fu scritta infatti nel IX secolo da un funzionario imperiale, Tuang Ch’eng-Shih. Ed è Tam - grano di riso - aiutata non dalla fata, ma da Buddha in persona e da un pesciolino rosso, la primogenita di tutte le altre Cenerentole. Ma la magia di Cenerentola va oltre la tradizione scritta ed orale. Moltissime sono le sue varianti: sia che si tratti di un palco - sia come rappresentazione teatrale, che come balletto - che di un cartone o di un film sul grande schermo! E diverse sono le sezioni della mostra:Trasformazioni testuali e visive di Cenerentola, Cenerentola in musica, e Cenerentola interculturale.
Varie illustrazioni del '900
Appena si entra le luci soffuse, il colore azzurro delle pareti, le “strisce” sui muri - che rappresentano la favola - e un costume di cenerentola al ballo, indossato dalla ballerina Elisabetta Terabust nel 1972, fanno immergere il visitatore da subito nel clima fiabesco.
L'Abito indossato dalla ballerina Elisabetta Terabust nel 1972
Questo rende la mostra meno austera e adatta al pubblico più in erb...
Read the whole post...
Last comments