1. Il mito dei vampiri in mostra a Milano

    Nel centenario della morte di Bram Stoker, Alef-Cultural Project Management in partnership con la Triennale di Milano e in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna ha ideato ed organizzato la Mostra “Dracula e il mito dei vampiri” alla Triennale fino al 24 marzo 2013.

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    Poche figure hanno sedotto l’immaginario collettivo come quella del principe delle tenebre: Dracula! E nella Mostra sono presenti circa 100 opere tra dipinti, incisioni, disegni, documenti, oggetti storici, costumi di scena e video
    I vampiri hanno fatto molta strada fino a raggiungere una tappa fondamentale: quella della loro consacrazione nel 1897 con la pubblicazione del libro firmato del romanziere irlandese.

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    Una scena del film di Coppola


    Ma il mito del vampiro non è un'invenzione di Stoker: gli albori folklorici e medievalisi sono protratti e ampliati dentro la cultura illuministica, romantica e contemporanea, fino al riadattamento in chiave romantica e un po’ fantasy della moderna Saga di Twilight!

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    Gli interpreti della saga di Twilight


    Questa sorta di esaltazione del fenomeno di "vampirismo" porta all'ideazione di questa mostra, concepita in quattro sezioni distinte e principali: nella prima sala, completamente nera, che sembra restituire una tattilità del broccato gotico, si esplora la figura storica di colui che viene chiamato il Conte Dracula, Vlad l'Impalatore, colui che per primo venne identificato come il Principe di coloro che temono il sole! Questa è la prima sezione: “La realtà dietro il mito”, a cura di Margot Rauch, che dal Kunsthistorisches Museum di Vienna ha trasportato una serie di eccezionali documenti storici e opere: forse il più importante dei quali è il primo ritratto del conte Vlad, appunto! Figura storicamente esistita nel XV secolo è da sempre associata a quella leggendaria di Dracula.

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    Last Post by Anna e Vale il 3 Feb. 2013
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  2. La Lady Dior alla Triennale

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    Triennale
    By Anna e Vale il 19 Oct. 2012
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    Alla Triennale di Milano è allestita sino al 4 novembre la mostra “Lady Dior As Seen by", dedicata alla borsa Lady Dior, attraverso settanta straordinarie opere d'arte, che raccontano in modo inedito questa affascinante icona della moda. La borsa Lady Dior fu creata nel 1995 e regalata dalla première dame francese a Lady Diana in visita a Parigi per la mostra di Cézanne. La principessa la portò sempre con sé e ne ordinò una di ogni variante. La fortuna della principessa e quella della borsa si intrecciarono indissolubilmente. L’impuntura a cannage della borsa, i cerchi dorati che ne collegano il corpo rettangolare ai manici arcati e le lettere dorate pendenti, ne hanno fatto un'icona della moda degli ultimi 15 anni. Le lettere dorate attaccate al manico furono ideate in omaggio alla passione di Dior per i ciondoli portafortuna. Il suo era il numero 8: lo si trova nella data di nascita della Maison (8 ottobre 1946), nella sua prima collezione haute couture battezzata con il nome En Huit, nella sede della casa di moda l'VIII Arrondissement. La mostra alla Triennale non è solo un omaggio alla borsa, ma anche a Dior, cui non era cara solo la moda, ma l'arte in tutte le sue accezioni. Infatti, prima di diventare il famoso stilista internazionale, fu un gallerista. A Parigi fu pioniere dell'arte, esponendo per primo le opere di Dalì, Mirò, Calder, e non mancò di comprendere il talento di Picasso, Ernst, Klee. La sua passione per l'arte ha influenzato l'evoluzione della maison Dior da allora sino ad oggi, al punto che una delle borse iconiche del marchio è diventata soggetto artistico. Creata in pelle o in pellami esotici o in vernice, la raffinatezza suprema della Lady Dior e il suo stile unico le conferirono fin da subito una classe che non conosce confronti. La mitica Lady Dior è già rappresentata in diversi corti e fotografie con Marion Cotillard che la teneva tra le mani, in giro per le capitali mondiali. In questo allestimento a Milano viene rivisitata in più di settanta opere di grandi artisti e talenti emergenti: da David Lynch a John Cameron Mitchell, da Patrick Demarchelier ad Arne Quinze, coi lavori di Wen Fang, Maarten Baas, Olympia Scarry e Recycle Group, e, poi, con quelli degli italiani Luca Trevisani e del duo Vedovamazzei. Per concludere con le opere di Alessandro Carano e Davide Stucchi, vincitori del concorso indetto tra i giovani artisti dell'Accademia di Belle Arti di Brera. La borsa interpretata in queste varianti artistiche è un tributo a Dior e alla sua convinzione che a partire dall'arte tutto può diventare moda!

    Edited by Anna e Vale - 24/10/2012, 12:28
    Last Post by Anna e Vale il 19 Oct. 2012
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