1. Francis Bacon alla Strozzina di Firenze

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    Dal 5 ottobre 2012 al 27 gennaio 2013 alla Strozzina di Firenze e' ospitata la mostra “Francis Bacon e la condizione esistenziale nell'arte contemporanea”, dove sono esposti otto dipinti del maestro britannico, inclusi tre - incompiuti - ritrovati nel suo studio all'atto della morte e visibili per la prima volta in Italia. Tra questi anche quello che è considerato l'ultimo autoritratto realizzato dall'artista, ritrovato ancora posizionato sul cavalletto nello studio di Reece Mews a Londra, mentre l'artista moriva a Madrid. Francis Bacon dipingeva sempre sulla base di esperienze personali e intime. Vi è il pensiero dell'uomo come animale soggetto alla naturale incombenza del dolore e della paura, la cui anima si riflette in un corpo deformato e scomposto. Queste “deformazioni” hanno sempre attanagliato le figure di Francis Bacon, il dublinese "maledetto", trapiantato a Londra, pittore esistenzialista che nella “scarnificazione” dei volti ha trovato la sua sublime grandezza, e nella ricerca spasmodica e mai accomodante della torbida intimità delle persone ha codificato il suo virtuosismo pittorico.

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    Francis Bacon, Portait of Henrietta Moraes, 1969.


    Un sublime al negativo, che ha reso Francis Bacon famoso e affascinante. La sua produzione, iniziata tardi negli anni Quaranta, è terminata all'alba degli anni Novanta (1992). Omosessuale dalla personalità complessa al limite del “disturbo psichico”, con una “passione” artistica per la malattia e la mutilazione, come testimoniano alcune immagini di bambini deformi o mutilati ritrovate nel suo studio. Maestro pioniere della cosiddetta Nuova Figurazione inglese animata, se non esplosa, in seno ad un'interpretazione più esistenziale del surrealismo, con l'ambizione di indagare artisticamente la vera essenza dell'uomo contemporaneo, dilaniato dalla seconda guerra mondiale ma, soprattutto, assediato dal dopoguerra. La vita di Bacon è trascorsa tra tempeste sentimentali e rovelli interiori, sperimentazioni tecniche e grandiosità artistica. Ha avuto il coraggio, come in una magnifica ossessione, di spingere fino all'estremo i soggetti della sua pittura, e volerne raccontare un progressivo processo di caduta spirituale.

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    Last Post by Anna e Vale il 13 Jan. 2013
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