1. La montagna di Segantini al Palazzo reale di Milano

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    Il Palazzo Reale di Milano ospita sino al 18 febbraio 2015 la mostra "Segantini" su Giovanni Segantini (1858-1899), uno dei più grandi pittori europei di fine Ottocento. Sono presenti oltre 120 opere del grande artista, facendone così la rassegna più completa mai realizzata in Italia. Segantini è stato un artista di grande notorietà in vita, ma poi dimenticato e riscoperto dalla critica italiana e internazionale in varie fasi del Novecento. L'esposizione, curata da Annie-Paule Quinsac, autrice del catalogo e maggior esperta di Segantini, e da Diana Segantini, pronipote dell'artista, raccoglie opere provenienti da numerose e importanti istituzioni museali europee e statunitensi, a cominciare dal Museo Segantini di St. Moritz, che si fa testimone, attraverso il cammino artistico, della stessa vita del maestro: dall’infanzia trascorsa nella vivace metropoli post-unitaria al trasferimento sulle Alpi svizzere, uno degli ultimi, incontaminati, paradisi naturalistici. Il pittore si era diviso tra Italia, Austria e Svizzera. Nato in provincia di Trento, quando ancora sotto il dominio asburgico, Segantini arriva a Milano nel 1865 a sette anni, poverissimo e orfano, e lascia la città dopo 17 anni per trasferirsi prima in Brianza e poi in Svizzera, a Savognino e quindi in Engadina, dove morirà di peritonite a soli 41 anni nel 1899. Per quanto abbia sempre considerato l’Italia la sua patria, tuttavia dopo aver perso la cittadinanza austriaca non riuscirà ad ottenere per problemi burocratici quella italiana, diventando una sorta di apolide con tutte le conseguenti difficoltà per una libera circolazione all’estero. Il percorso espositivo si suddivide in otto sezioni, ciascuna delle quali dedicata a un aspetto dell'arte del pittore e rappresentata da alcuni dei maggiori capolavori, alcuni dei quali mai esposti in Italia o esposti oltre un secolo fa. Segantini ha avuto a Milano una vera e propria patria dello spirito, una città di riferimento per tutta la sua breve vita. Anche a seguito del trasferimento nei Grigioni, infatti, Milano continua a restare il fulcro della parabola segantiniana e piazza favorita per l’esposizione delle sue opere. Il suo avventuroso pellegrinaggio dai colli della Brianza alle creste granitiche dell’Engadina narra la storia straordinaria della creatività culturale che si sviluppò nelle valli tra l’Italia e la Svizzera all’inizio del secolo scorso. La mostra si presenta come una straordinaria celebrazione della “milanesità” dell’artista: un’intera sezione è dedicata proprio agli esordi milanesi del pittore, che con il suo ingresso all’Accademia di Brera diede il via a un promettente e fecondo percorso artistico. Pittoreschi scorci dei Navigli rievocano lo splendore della Milano di fine Ottocento, in opere come Il naviglio so...

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    Last Post by mariablanca il 17 Jan. 2016
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