1. La natura di Tiziano

    tizianomaivisto
    Le Gallerie dell'Accademia ospitano "Il Tiziano mai visto. La fuga in Egitto e la grande pittura veneta" dal 29 agosto al 2 dicembre. L'opera viene mostrata dopo 12 anni di restauro ed è considerata il primo capolavoro unico, per la vivacità del paesaggio, ed imponente (misura 206x336 centimetri) del Maestro fiorentino. Dopo il reastauro e la presentazione alla National Gallery di Londra, l'immensa opera fa tappa a Venezia, dove viene esposta assieme a notevoli tele della pittura veneta del Rinascimento e opere europee dello stesso periodo.
    Uscita per la prima volta dopo 250 anni dalla Russia al fine di ridarle nuovo splendore, tornerà subito dopo la straordinaria apparizione italiana nella città fondata da Pietro il Grande, dove rimarrà certamente a lungo. Per questo Venezia è una occasione irripetibile per poter ammirare una tela così unica dove, alla fine del XV secolo, la natura viene rapportata in modo totalmente nuovo rispetto al pesaggio. Infatti Tiziano assieme ad altri maestri del Cinquecento - alcuni dei quali sono presenti: da Giorgione a Bellini, fino ad Albrecht Dürer e Hieronymus Bosch, passando per Lorenzo Lotto, Cima da Conegliano ed altri ancora - aderisce a questo nuovo momento della storia dell'arte. La forza espressiva tra la natura e la figura umana è senza precedenti: in un accostamento di luci e ombre fuse in modo magistrale, tanto che la figura umana è calata perfettamente e naturalmente nel contesto bucolico. La ricerca della profondità e veridicità del colore - il cosidetto colore tonale - è ottenuta da magistrali stratificazioni di colore ed è magistralemnte raggiunta in primis dalla scuola veneta. Questa tecnica fa nascere atmosfere vivide, opere che non sono pura rappresentazione del paesaggio ma vere suggestioni: dove i soggetti sembrano prendere vita. Cercato e tentato con esiti diversi da intere generazioni di artisti, questo nuovo senso di integrazione tra i due elementi è effusa nella mostra veneziana dalle prime sperimentazioni di Giovanni Bellini, dove la natura accoglie icone viventi, al Giorgione, dove paesaggio ed elementi atmosferici diventano i protagonisti della scena e le figure vengono inglobate nel vasto scenario della natura. Questo percorso figurativo trova il suo culmine nell’opera di Tiziano. Influenzato da Albrecht Dürer, l'eccellente fiorentino riesce ad introdurre, in una composizione di impianto classico, un’ambientazione viva e pulsante, priva di schemi precostituiti, che immedesima e mostra passioni e sentimenti umani.
    L’organizzazione di questa straordinaria mostra di Tiziano a Venezia è stata complessa e resa possibile solo dopo un lungo accordo int...

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    Last Post by Anna e Vale il 10 Oct. 2012
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