1. Al Colosseo: Roma caput mundi. Una città tra dominio e integrazione

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    La mostra “Roma caput mundi. Una città tra dominio e integrazione” sino al 13 marzo 2013 è una rassegna ambiziosa, che vuole raccontare Roma come "armonica contraddizione", tra gli aspetti del dominio prima e dell'integrazione poi, visti dalle origini di Roma fino alla conquista dell'Italia e delle province; senza tralasciare gli influssi culturali e religiosi. Roma raggiunse la sua potenza non solo con il dominio delle armi, ma anche con la capacità di integrare i vinti. Sono presenti oltre cento opere e reperti provenienti dai maggiori musei archeologici d'Italia per raccontare la storia di Roma Caput Mundi. La mostra - che si snoda tra il Colosseo, la Curia Iulia e il tempio del Divo Romolo nel Foro romano (fresco di restauro e imperdibile!) - vuole anche sfatare molti dei luoghi comuni che dal cinema, alla letteratura, al costume riguardano la romanità, rappresentata per lo più nei suoi aspetti più brutali di dominatori feroci. Roma fu di fatto “caput mundi” fino alla caduta dell’impero d’Occidente, ma simbolicamente lo è rimasta per sempre.

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    L'esposizione, allestita all'interno del Colosseo, ricostruisce la grandezza storica e politica dell'impero romano. Un impero in cui dominio e potenza si coniugano con una grande capacità di integrazione dei popoli conquistati.
    Con un prologo d'eccezione nella Curia, dove è stata allestita l’orazione con la quale, nel 48 d.C., l’imperatore Claudio sostenne l’ammissione in senato delle élites della Gallia Comata, quello che gli studiosi considerano il manifesto della politica romana dell’integrazione. Claudio sostenne che da sempre i romani si erano aperti agli stranieri (Numa era un sabino, Tarquinio Prisco un etrusco di padre greco, il grande Servio Tullio era forse figlio di una schiava). “In mostra la lunga iscrizione rinvenuta a Lione e l’esposizione della grande statua dell’imperatore divinizzato rinvenuta nell’Augusteum di Ercolano vogliono oggi ricontestualizzare il discorso, che fu pronunciato proprio in questo edificio - raccontano i curatori Giardina e Pesando - Esito ultimo di tale processo fu l’editto di Caracalla (212) sull’estensione del diritto di cittadinanza a tutti gli abitanti dell’impero (la “Constitutio Antoniniana”), il cui testo e stato affiancato all’iscrizione lionese”. A tal proposito ben commenta la soprintendente Barbera “Roma è stata precocemente una città aperta alle altre genti, all’apporto morale e culturale (oltr...

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    Last Post by Anna e Vale il 22 Nov. 2012
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