1. Giambattista Tiepolo: luce e colori a Villa Manin

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    Nella suggestiva cornice di Villa Manin di Passariano, in provincia di Udine, dimora dell'ultimo Doge di Venezia, e' allestita dal 15 dicembre al 7 aprile 2013 la bella e ricca mostra “Giambattista Tiepolo. Luce, forma, colore, emozione” dedicata all'artista che ha saputo tradurre in immagini soggetti sacri e profani, gioiosi o drammatici, trasfigurandoli in un universo di straordinarie inventiva, interpretando e rappresentando a pieno il gusto di un'epoca. La mostra di Villa Manin, la prima di tale spessore dedicata a Tiepolo, dopo quella storica in occasione dei 200 anni dalla sua morte del 1917, presenta una ricchissima collezione di opere, oltre sessanta dipinti e settanta disegni, alcuni mai esposti prima al pubblico, grazie a numerosi prestiti internazionali e a quattro anni di lavoro preparatori per questa rassegna. E' un lungo percorso che dalle prime esperienze giunge alle imprese della tarda maturità, quelle che confermano Tiepolo pittore di prima grandezza, il più grande pittore del XVIII secolo in Europa per molti, e il maestro eccezionale del primo “Grand Manner”. Il grande stile, quello che celebra l’immaginazione trasponendo il mondo della storia antica e il mito, le Scritture, e le leggende sacre in una narrazione grandiosa e teatrale. Tiepolo è lo splendore, è la celebrazione del concetto di artistico di capriccio, è la fantasia.

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    Tiepolo, Apelle ritrae Campaspe alla presenza di Alessandro, 1728 ca.


    Negli affreschi, che ha fatto nei più bei palazzi d’Europa, così come nelle grandi tele, ci aiuta a comprendere lo spirito del Settecento e il concetto di pittura come messa in scena, destinata a coinvolgere lo spettatore ad un livello puramente immaginativo. Dunque “si tratta di un evento di grande importanza per l'eccezionalità dei prestiti e il fascino dello spazio espositivo - la fastosa residenza dell'ultimo doge di Venezia, Ludovico Manin - in grado di dare risalto alla magnificenza dell'opera del Tiepolo, alle sue grandiose orchestrazioni, ai suoi paesaggi sconfinati. Il salone della villa diventa così lo scenario ideale per presentare dipinti di vastissime dimensioni, come Zefiro e Flora realizzato per Ca' Pesaro, come la pala per il Duomo di Este o quella di Santa Lucia, stupenda per la nobiltà dei pe...

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    Last Post by Anna e Vale il 6 Jan. 2013
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  2. Palladio e gli sguardi

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    La mostra “Raffaello verso Picasso” a Vicenza è un evento nell'evento, perché permette di visitare la basilica palladiana, uno dei più celebri capolavori italiani, dopo un lungo restauro durato oltre 5 anni e costato 21 milioni di euro. Palladio, il più importante architetto di ogni tempo, accoglie i visitatori in un tempio di bellezza, la Basilica,
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    costruita con un meraviglioso rivestimento in pietra bianca e nello spirito rinascimentale della bellezza non ostentata, ma tutta connaturata al senso stesso della vita, nella sua dimensione d’armonia. L’allestimento della mostra si inserisce, con il suo variare di passo e dimensione, con pareti e sale costruite appositamente, all’interno della meravigliosa Basilica. “La mostra è una storia di sguardi”, secondo Goldin, curatore della rassegna. Nella prima sezione affianca le opere di carattere religioso, grazia ed estasi che introducono alla dimensione spirituale dell’uomo. Il percorso espositivo inizia, infatti, con una preziosa tavola del Beato Angelico che, protetta in una teca, sospesa in aria, nella magnificenza del fondo oro e del blu lapislazzuli, accoglie i visitatori. E' un vero splendore, poi, il susseguirsi delle Madonne, tra cui quelle di Mantegna e di Bellini (una meraviglia che arriva dal Museo di Detroit), cui seguono le immagini del Cristo immortalato dai maestri del passato. Vi è, successivamente, la Flagellazione di Caravaggio, le Crocifissioni di Antonello da Messina, Bellini, Veronese, il Cristo risorto di Botticelli, tavola fragilissima e per questo raramente esposta. Nella sezione dedicata alla nobiltà del ritratto ci sono i dogi di Tiziano, Gentile Bellini, gli aristocratici di Rubens, i sovrani di Velazquez. I capolavori di Raffaello, Giorgione, Dürer presentano il tema del ritratto quotidiano quale rappresentazione dell’anima. Una sezione indaga il rapporto tra la pittura di Manet e l’arte spagnola e l’influenza del Moroni su Degas. La mostra si conclude con una vasta rassegna sul Novecento, lo sguardo inquieto del XX secolo attraverso gli autoritratti di Van Gogh, Gauguin, Cézanne, Bonnard e i corpi nudi, contorti di Bacon o di Freud (prestito eccezionale della National Gallery di Edimburgo). Tuttavia, è con Picasso, presente con l’Italienne, che la concezione apollinea della figura si fa dionisiaca, destrutturando totalmente la forma. Si tratta di 100 opere provenienti da musei nazionali e internazionali. Anche se forse sulla mostra prevale lo sguardo incantato per la basilica, capolavoro risc...

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    Last Post by Anna e Vale il 18 Oct. 2012
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