1. A Verona "da Botticelli a Matisse. Volti e figure"

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    Dal 2 febbraio al 1 aprile a Verona nella cornice del Palazzo della Gran Guardia, che affaccia sulla grandiosità dell'arena, è allestita la mostra “da Botticelli a Matisse. Volti e figure”, curata da Marco Goldin. E' la prosecuzione di quella chiusa nella Basilica palladiana di Vicenza “da Raffaello a Picasso”. Il cuore dell’esposizione resta lo stesso, anche se alcune opere rientrano nei musei di provenienza e altre, bellissime, giungono a sostituirli. Vengono, così, dai musei di tutto il mondo gli 80 dipinti che raccontano la storia di uomini e donne: illustri talora, semplici borghesi, o commercianti. Storie di volti che hanno edificato la storia dell’arte e che, radunati insieme, narrano ciascuno con un tassello particolare l’eterno, sempre uguale e sempre nuovo, mosaico della esistenza umana. L'ambito arricchito a Verona e' quello nordico, con dipinti rari di Memling, Van Eyck e il riferimento italiano di Antonello da Messina.

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    Antonello Da Messina, Crocifissione, 1460 ca



    "L'apporto di Memling e Van Eyck è un affondo nell’indagine psicologica che tocca il senso della pittura di ritratto, con ampio anticipo sui contemporanei europei" sottolinea il curatore. È un vento del Nord la nuova aria che spira tra le sale del Palazzo della Gran Guardia: tre olii su tavola, tre personaggi conturbanti... La stupefacente intensità del Ritratto d’uomo con copricapo azzurro di Jan van Eyck, datato intorno al 1429, scelto come icona per la mostra veronese. Lo sguardo assorto, intento a un pensiero evocato, forse dall’anello che stringe tra le dita, occhi che guardano lontano a una distanza interiore incolmabile, la barba appena accennata intorno alle labbra socchiuse. Il fondo è scuro, quasi un monocromo con l’abito del personaggio raffigurato, ma la piccola tavola è sfolgorante di azzurro, di quel lapislazzuli prezioso con cui i pittori illuminavano la profondità dei bruni e la trasparenza dell’incarnato. Era forse un ritratto da donare all’amata, certo una dimensione “da viaggio”, agilmente trasportabile; è così che nasce il ritratto moderno, la nuova pittura che scende dagli altari per farsi biglietto di presentazione, memoria, giuramento: un’invenzione borghese. E subito accanto un dittico di Hans Memling, due tavole dagli sfondi di aeree aperture sul paesaggio inquadrano le figure di Uomo che le...

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    Last Post by Anna e Vale il 18 Feb. 2013
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  2. All'Arena di Verona il presepio nell'arte e nella tradizione

    Nell'incantevole cornice dell'arena di Verona è ospitata la ventinovesima edizione della “Rassegna internazionale del Presepio nell’arte e nella tradizione”.

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    In mostra 400 presepi tra gli arcovoli dell'arena che ripropongono quest'anno il tema della sacra famiglia. Opere provenienti da tutto il mondo, che colpiscono per la loro originalità e per i colori smaglianti. Sono opere di alto livello artistico e concesse da importanti musei europei, da maestri presepisti, da collezionisti o realizzate da artigiani e appassionati. Tra queste vi sono le suggestive sculture in ceramica dell'artista croata Margareta Krstic, le opere di Dorino Biasin - ispirate alla ricorrenza del 400° anniversario della morte di san Camillo - il presepio dell'architetto Guido Rainaldi - proveniente dal Vaticano e che nel 2013 esporrà in piazza San Pietro. Ci sono anche i presepi di Praga, quelli dei missionari Saveriani di Vicenza, e i Diorami di alcuni artisti italiani, che sono vere e proprie “scatole magiche” in cui il gioco delle luci dilata la visione frontale fino a ottenere illusioni della prospettiva.

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    L'allestimento veronese è realizzato con suggestivi effetti speciali, che permettono di dare il giusto rilievo ai singoli pezzi. Nasce così una mostra spettacolo in cui musica, luci e proiezioni contribuiscono a creare nell'antica arena un'atmosfera davvero magica. Questa rassegna è considerata dai critici e dai numerosissimi visitatori la più importante al mondo, perché si sviluppa su uno spazio espositivo ampio - tutta la parte interna dell'arena - oltre ad avere il più elevato numero di presepi: ogni anno tutti diversi. Inoltre anche il suo simbolo - la Stella Cometa - è entrata nel guinness dei primati come la più grande archiscultura del mondo: la Stella Cometa che nasce dall'Arena - simbolo della manifestazione - è alta 70 metri e congiunge l'Arena a Piazza Bra con un gesto architettonico di straordinaria eleganza. L’immenso arco della stella vuole, infatti, essere una linea ideale che collega lo spazio dell’Arena con quello della città: un arco di luce ed acciaio che esplode nella piazza. 
Entrando nel cuore antico dell’Arena si scorgono le alte volte, gli arcovoli nascosti e le colonne in bugnato in una penombra rarefatta dove scoprire in ogni anfratto un presepe: è davvero emozionante!

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    Last Post by Anna e Vale il 31 Dec. 2012
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