1. I capolavori di Degas dal Musée d'Orsay alla Promotrice di Torino

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    A Torino dal 18 ottobre al 27 gennaio 2013 alla Promotrice delle Belle Arti sono presenti 80 opere di Degas prestate dal Museo d'Orsay di Parigi per la mostra che si presenta come evento: “Degas. Capolavori dalle collezioni del Musée d'Orsay di Parigi”. Utilizzando le parole di Xavier Rey, curatore della rassegna e conservatore del Musée d'Orsay: “Si tratta di un'esposizione assolutamente straordinaria, ricca di capolavori che sono l'emblema stesso della grande arte di Degas, che solo in rarissimi casi escono dalla Francia. Tutti i soggetti, tutte le tecniche vi sono rappresentati, i disegni, i dipinti ad olio, i pastelli e la scultura a cui l'artista si è dedicato dalla giovinezza fino all'ultimo periodo”.

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    C'è in questo grande artista una continua ricerca della verità che culminerà nella famosissima “ballerina di quattordici anni”, vestita con un vero tutù in tulle, opera di assoluto iperrealismo. Il percorso espositivo presenta un'impostazione cronologica e tematica al tempo stesso. La rassegna di Degas parte con due ritratti: “l'autoritratto” di grande nitidezza pittorica (1855) e quello del nonno “Hilaire De Gas” (1857), che si era trasferito in Italia e da cui il nipote soggiornò per tre anni all'inizio della sua attività.

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    Iniziò giovanissimo a copiare i grandi maestri del Louvre e dei musei italiani. Infatti, diceva: “Bisogna copiare e ricopiare i maestri, e solo dopo aver dato prova di essere un buon copista ci si può permettere di ritrarre un ravanello dal vero”. Questa sua fedeltà al disegno, l’abitudine a lavorare solo nell’atelier (“va molto bene copiare ciò che si vede, sosteneva, ma molto meglio è disegnare ciò che non si vede più, se non con la memoria. In tal modo si riproduce solo ciò che ci ha colpiti, ossia lo strettamente necessario”) e la predilezione per la figura umana. Altro capolavoro presente, che testimonia, peraltro, un legame con l'Italia è "La Famiglia Bellelli”(1858-1867), opera che solo in rarissime occasioni ha lasciato la Francia, anche per le sue considerevoli dimensioni (2 x 2,5 metri). Il mondo della Parigi di fine Ottocento con i suoi caffè frequentati da artisti, letterati, musicisti, vive nelle opere come “L'orchestra dell'Opéra” (1870), un dipinto di taglio quasi fotografico con i musicisti in primo piano e sullo sfondo le ballerine ...

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    Last Post by Anna e Vale il 7 Nov. 2012
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