Manifattura francese Dittico con la Madonna in trono allattante il Bambino tra San Giovanni Battista e San Giacomo il Maggiore e la Crocifissione Seconda metà del XIV secolo Avorio e metallo San Pietroburgo, State Hermitage Museum
Nella cornice di Palazzo Pitti a Firenze e' allestita la grande mostra "
DIAFANE PASSIONI. AVORI BAROCCHI DALLE CORTI EUROPEE", curata da Eike D. Schmidt e diretta da Maria Sframeli- che ripercorre l'arte dell'avorio dal '400 all'età' barocca dal 16 luglio al 3 novembre 2013.Sono stati riuniti per la prima volta centocinquanta sculture in avorio, straordinari capolavori custoditi nelle collezioni fiorentine e nelle raccolte, pubbliche e private, di tutto il mondo, alcune mai viste prima. A Firenze l'iniziatore della preziosa collezione fu Ferdinando I de' Medici (1549-1609) che dette inizio a una delle più' spettacolari collezioni di avori in Europa, la quale continuo' ad arricchirsi fino al tramonto della dinastia, raggiungendo così numerose centinaia di esemplari.Per quantità, per qualità ed importanza dal punto di vista storico artistico, la raccolta medicea raggiunse livelli pari solo a quelli della corte imperiale di Vienna e di quella principesca di Dresda e di Monaco.
Niccolò Pippi (Nicolas Mostaert) (Arras, circa 1530 – Roma, circa 1604) Deposizione dalla croce 1579 circa Avorio, montatura e supporto di legno ebanizzato Firenze, Palazzo Pitti, Museo degli Argenti
La scultura in avorio fu apprezzata e ricercata dalle corti europee dalla metà del Cinquecento, per circa due secoli, come una delle massime e più sofisticate forme di espressione artistica. I più importanti scultori, sia in Italia che nei paesi europei, si cimentarono in questa tecnica raffinatissima e difficile, che univa alla perizia dell’artefice la preziosità della materia prima. Le zanne d’elefante arrivavano in Europa attraverso i grandi porti di Venezia, Genova e Napoli, rappresentando anche, insieme a Roma, i centri principali della lavorazione di
questa preziosa materia.
Domenico Bissoni (Bissone, ante 1574 – Genova, 1637), Crocifisso Avorio con croce d’ebano, chiodi e lettere di rame dorato, Collezione privata
L’ammirazione per l’avorio nell’Italia del Seicento e Settecento favorì il collezionismo di avori africani e indiani e, proprio a Firenze si formarono le prime collezioni di avori di epoche passate. Nella rassegna sono presenti tanti oggetti di vario genere, tra i quali coppe e rilievi, composizioni mitologiche e scene di genere, santi, ritratti di principesse, torri tornite, tutto in avorio.
Maestro delle Furie (attivo intorno al 1625) Marco Curzio che si getta nella voragine Avorio Firenze, Palazzo Pitti, Museo degli Argenti
La mostra si articola in varie sezioni che percorrono l'arte eburnea dal Quattrocento, quando catturo' l'attenzione di Lorenzo il Magnifico, al maturo Rinascimento, fino all'esplosione del Barocco con opere degli scultori fiamminghi e tedeschi piu' famosi del periodo, da Leonhard Kern a Francois du Quesnoy, da Georg Petel a Balthasar Permoser. In ultimo il biglietto della mostra consente l’ingresso anche al Museo degli Argenti, Giardino di Boboli, Museo delle Porcellane, Galleria del Costume e Giardino Bardini, per una giornata immersa tra le meravigliose sorprese che riserva l'arte italiana.
Johann Eisenberg (Gotha, circa 1600 – post 1659) Vaso con coperchio 1624 Avorio Firenze, Palazzo Pitti, Museo degli Argenti
Georg Petel (Weilheim, 1601/1602 – Augsburg, 1633/1634) Ercole e il leone nemeo 1624 circa Avorio Monaco, Bayerisches Nationalmuseum
Jacobus Agnesius (attr.) (attivo intorno al 1638) San Sebastiano Avorio Parigi, Musée du Louvre
Johann Eisenberg (Gotha, circa 1600 – post 1659),Vaso con coperchio 1626 Avorio Firenze, Palazzo Pitti, Museo degli Argenti
Manifattura tedesca Vaso con coperchio 1618-1631 Avorio Firenze, Palazzo Pitti, Museo degli Argenti
Edited by Anna e Vale - 2/9/2013, 15:28
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