ROMA - Palazzo Bonaparte
Van Gogh. Capolavori dal Kröller-Müller Museumdall'8 ottobre 2022 al 26 marzo 2023
L’edificio storico nel centro di Roma, a palazzo Venezia, accoglie 50 opere del genio olandese tormentato e incompreso dai suoi contemporanei. Sono opere poco viste e il prestito è stato eccezionale dal museo olandese, che ha collaborato con Arthemisia alla realizzazione della mostra nella nostra Capitale e curato da Maria Teresa Benedetti insieme a Francesca Villanti.
In mostra vi sono 50 tra opere più celebri - come il famosissimo Autoritratto (1887), il "Seminatore", "Il giardino dell’ospedale a Saint-Remy", "il Vecchio disperato sulla soglia dell’eternità" e "il Vecchio che soffre" - e qualche disegno. Non troveremo invece "I Girasoli" o "La notte stellata", per evitare che qualcuno possa avere delle aspettative su queste opere. Vale però tantissimo questa mostra.
- Vincent Van Gogh, Il seminatore, giugno 1888 © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands -
Apre l'esposizione dalla raccolta Kröller-Müller un suo ritratto (non ad opera di van Gogh).
Questa collezionista ebbe grande lungimiranza, che ha permesso di far arrivare fino ai nostri giorni alcune opere realizzate dal pittore olandese in un solo decennio, dal 1880 al 1890.
I soggetti scelti dall'artista sono principalmente campi o luoghi all’aperto, resi con colori scuri ma pieni di segreta bellezza, ma anche qualche ritratto.
Nella prima sala troviamo alcune opere inziali, il ritratto di una donna con gatto (l'unico che ripropone un felino) e soprattutto "Donne che trasportano sacchi di carbone nella neve" (1882).
In un'altra sala sono esposti il disegno con una casa di campagna, mostrato in anteprima in una lettera al fratello Teo (riproposta in una proiezione, dove si vede il comignolo ripensato rispetto al disegno iniziale) e nella medesima sala il "Tessitore al Telaio", una delle poche opere di cui l'autore era soddisfatto.
Al piano superiore troviamo ad esempio “Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy” (1889) pieno di particolare "nascosti";
- una sala della mostra -
una sala immersiva e soprattutto, allestito grandemente, il suo
autoritratto, a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, da poter ammirare. L’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, gli occhi mostrano un’insolita fierezza e si rivolgono a chi guarda. I rapidi colpi di pennello e i tratti di colore consegnano un’idea di sé tumultuosa, di una sgomentante complessità.
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