1. Le mostre sulla Regina Elisabetta II d'Inghilterra in Italia

    By Anna e Vale il 1 Feb. 2023
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    Firenze - Villa Baldini
    Omaggio alla Regina
    dal 20/10/2022 al 31/01/2023

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    Villa Bardini ospita una mostra omaggio alla Regina Elisabetta II d’Inghilterra nelle sale del museo dedicato a Pietro Annigoni (Milano, 1910 - Firenze, 1988), autore del più celebre ritratto della sovrana (ndr vd un nostro precedente articolo).
    L’esposizione “Omaggio alla Regina”, a cura di Emanuele Barletti, rende visibile al pubblico una delle tre repliche ufficiali del ritratto di Annigoni, realizzata da Romano Stefanelli sotto la supervisione dello stesso Annigoni, appartenente a una collezione privata.

    Attraverso 400 oggetti circa, come libri, riviste e giornali d’epoca, fotografie, francobolli, monete e banconote, oggetti commemorativi, viene ricostruito sia il rapporto fra Annigoni e la Regina che la trasposizione del ritratto nel racconto pubblico della vita reale, realizzato grazie alla ricca documentazione storica presente nel Fondo Annigoni dell’Archivio Storico della Fondazione CR Firenze e grazie a prestiti da collezioni private. La mostra è promossa da Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron


    Milano - Agostino Art Gallery (Via Solari, 72)
    Lilibet. The Queen
    dal 19 gennaio al 20 febbraio 2023


    Monarca dei record, sovrana di stile, ultima vera icona pop del nostro tempo che ha ispirato serie televisive, film, canzoni e opere d’arte, Sua Maestà la Regina Elisabetta II è protagonista della mostra “Lilibet. The Queen”.
    In mostra, una selezione di pezzi unici e multipli realizzati da alcuni dei protagonisti della pop art e della street art internazionale: Endless, Marco Lodola, Mr. Brainwash, Raptuz, Jamie Reid, TVboy.

    I lavori esposti sono il risultato di una ricerca condotta tra il 2021 e il 2022 dai fondatori di Agostino Art Gallery, Giacomo Christian Giulio Ranzi e Cinzia Lampariello Ranzi, interessati a celebrare il forte valore iconico, politico e culturale di Her Majesty attraverso il linguaggio dell’arte e il confronto tra opere realizzate da artisti appartenenti a diverse generazioni e ambiti geografico-culturali. Tra le opere una grande tela di Endless (“Lizzy Vuitton Fragile”), artista londinese che coniuga arte contemporanea e arte di strada. Rappresentato da Cris Contini Contemporary, Endless ha preso parte alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.
    Vi è poi una scultura luminosa di Marco Lodola, tra i cui soggetti ricorrono spesso ico...

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  2. Le mostre da non perdere adesso

    By Anna e Vale il 31 Jan. 2023
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    Torino - Musei Reali, Galleria Sabauda-Spazio Scoperte
    Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in galleria
    fino al 16 aprile 2023

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    Uso del colore, modulazione della luce, trasfigurazione poetica dei soggetti sono al centro del percorso di visita che, con una selezione di 22 opere tra dipinti, disegni e acqueforti, regala un’immersione nella ricerca estetica e stilistica di Rembrandt. A cominciare dal capolavoro La cena di Emmaus arrivata in prestito da Parigi.

    Centro ideale dell’esposizione è La cena in Emmaus del Musée Jacquemart-André di Parigi, in prestito ai Musei Reali grazie alla policy di scambio adottata per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni culturali italiane ed europee. L’opera è posta a confronto con il Ritratto di vecchio dormiente della Galleria Sabauda, uno dei soli tre dipinti dell’artista presenti nelle collezioni nazionali.

    Le due opere, databili al 1629, sono rappresentative della fase giovanile di Rembrandt (Leida, 1606 – Amsterdam, 1669) e costituiscono significativi esempi della maestria del pittore nell’uso del colore, nella modulazione della luce e nella trasfigurazione poetica dei soggetti tratti dalla realtà quotidiana e dalla storia sacra.

    “Al centro dell’attenzione è uno dei capolavori della Galleria Sabauda, in cui il giovane Rembrandt sperimenta la sua maestria nella resa dei bruni e che in mostra è possibile ammirare cogliendone anche dettagli che dapprima sfuggono alla vista”, osserva Annamaria Bava, responsabile delle collezioni d’arte e di archeologia dei Musei Reali.

    L’allestimento è inoltre arricchito da un supporto multimediale, realizzato in collaborazione con VisivaLab, che permette di esplorare il dipinto torinese attraverso un’immagine ad altissima risoluzione per conoscerne la storia, tante curiosità e scoprire chi si potrebbe celare dietro il volto del vecchio addormentato.


    Reggia di Venaria (TO)
    John Constable. Paesaggi dell’anima
    fino al 5 febbraio 2023


    Torna il tema del paesaggio per la nuova mostra alla Reggia. Protagonista assoluto il celebre artista inglese John Constable (1776-1837), massimo esponente della pittura romantica britannica insieme a Turner. Il percorso espositivo si articola in oltre 50 opere che vanno dagli schizzi ai dipinti di piccole dimensioni fino alle vedute più celebri, raffiguranti luoghi nelle immediate vicinanze del suo villaggio natio, Dedham Vale, nella contea del Suffolk, luoghi d’affezione sentimentalmente.
    In mostra troviamo anche opere di artisti c...

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  3. "Straordinario viaggio nella pittura del Seicento" a Terni

    TERNI - Palazzo Montani Leoni
    “Dramma e Passione – da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi”
    dal 26/10/2022 all'08/01/2023


    L’iniziativa di Confartigianato è stata presentata dal presidente della Fondazione Carit - Luigi Carlini - dal professor Pierluigi Carofano, che ha curato la mostra insieme a Tamara Cini, e dal professor Riccardo Lattuada, storico dell’arte dell’Università Federico II di Napoli. "La mostra - spiega Carofano - è uno straordinario viaggio nella pittura del Seicento nella sede di Palazzo Montani Leoni in corso Tacito.

    La Fondazione, che festeggia i suoi primi 30 anni, è orgogliosa di presentare per la prima volta due delle ultime acquisizioni per la propria Collezione d’arte: la tela assolutamente inedita per il pubblico di Artemisia Gentileschi raffigurante ‘Giuditta e la serva con la testa di Oloferne’ e la ‘Maddalena penitente’ di Mattia Preti.

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    La dottoressa Anna Ciccarelli, segretario generale della Fondazione Carit, sottolinea “il ruolo dell’istituzione di origine bancaria per la conservazione dell’identità culturale e artistica di un territorio, che si attua attraverso l’acquisizione di opere che rischiavano di essere allontanate dal Paese e che sono state, invece, recuperate e restituite alla collettività”.

    La mostra, che espone ben 33 opere, provenienti sia dall'Italia che dal Regno Unito, si snoda per le 8 sale tematiche al piano terra, cominciando con lo straordinario "Ritratto di dama" della Pinacoteca Capitolina di Roma e terminando con la “Maddalena penitente” di Mattia Preti. Lungo il percorso sarà possibile ammirare opere di Caravaggio, Bartolomeo Manfredi, Orazio e Artemisia Gentileschi.

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    un sala del percorso espositivo



    Il percorso è incentrato su diverse sezioni, che vedono l’affermazione della pittura naturalista di matrice caravaggesca sino al confronto con il classicismo emiliano di Guido Reni e Guercino, per proseguire con gli antagonisti di Caravaggio - come Baglione Salini – fino al trionfo della pittura barocca di Bernardo Strozzi e Mattia Preti.

    Caravaggio è presente con due opere, difficilmente visibili al grande pubblico:
    la "Maddalena addolorata" che, grazie ad un documento recentemente rinvenuto all’Archivio di Stato di Roma, è da ritenersi il modello della figura della Maddalena nella Morte della Vergine del Louvre;

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  4. LA PITTURA SU PIETRA ALLA GALLERIA BORGHESE

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    Antonio Tempesta, La presa di Gerusalemme, olio su pietra paesina, Roma, Galleria Borghese.

    A Roma alla Galleria Borghese dal 25 ottobre al 29 gennaio 2023 sono esposte in una mostra che unisce ricerca e spettacolarità 60 “meravigliose” opere dipinte su marmo, alabastro, lavagna, e sul prezioso lapislazzulo in un’arte raffinata che doveva stupire. L’esposizione è intitolata “Meraviglia senza tempo. Pittura su pietra a Roma tra Cinquecento e Seicento”, curata da Francesca Cappelletti, direttrice del Museo, e da Patrizia Cavazzini. Alcuni esempi di questa pittura su pietra fanno parte del patrimonio della stessa Galleria Borghese, raccolti dal fondatore della collezione, il cardinale Scipione. A questi, -restaurati per l’occasione-, sono stati aggiunti prestiti nazionali e internazionali provenienti da musei e gallerie private. Sono, così,presenti per la gioia del visitatore non pochi capolavori. “Il percorso -come afferma F. Cappelletti- ci accompagna alla scoperta di una ricchezza nascosta all’interno delle collezioni. Ci avvicina a una forma di opera d’arte che si poteva toccare, per osservarla da vicino e con molta attenzione, lasciandosi incantare dall’abilità dell’artista e dall’energia creativa della natura stessa. Un’alleanza che la mostra cerca di riportare al centro del nostro sguardo e del nostro pensiero”. Nel Cinquecento e soprattutto nel Seicento molti pittori usano materiali come marmo, lavagna, agata, lapislazzuli, inalternativa alla tela, sfruttando i colori naturali delle pietre. Come sottolinea la direttrice e curatrice “La pittura su pietra nasce con l’intenzione di rendere eterna la pittura, di rendere eterna l’arte. È una sfida continua con il tempo, una sfida che l’arte intrattiene sempre e che in questo caso utilizza il supporto, cambiare il supporto dei dipinti: dalla tela alla pietra significava perlomeno all’inizio nelle intenzioni di Sebastiano del Piombo cercare di conferire la stessa eternità della scultura alla pittura. Il paragone non è solamente tra le arti sorelle, quindi fra la pittura e la scultura, ma anche con la natura, con la natura che produce le pietre e che a volte dipinge. A volte vengono lasciati quasi scoperti i supporti, proprio perché anche l’opera della natura possa essere sottoposta invece all’intervento dell’artista.”
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    Last Post by Anna e Vale il 8 Nov. 2022
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  5. GIULIO RIGONI - Se questo è un sogno

    By Anna e Vale il 6 Nov. 2022
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    ROMA - Galleria Von Buren Contemporary
    Se questo è un sogno
    dal 05/11/2022 al 22/11/2022

    Von Buren Contemporary - in Via Giulia 13 - presenta la mostra personale di Giulio Rigoni: "Questo, è un sogno", curata dallo stesso Michele von Büren.

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    L'artista si contraddistingue per una visione dagli elementi fortemente onirici, in un immaginario tardo medievale, suo tratto da sempre fortemente distintivo.

    Spiccano gli elementi fiabeschi di diverse culture, che trasportano l'osservatore in un luogo pseudo immaginario che si fonde con dettagli naturalistici, tipici del Gotico Internazionale e dei libri miniati medievali.

    Le architetture, come i personaggi, raccontano luoghi immaginari e irraggiungibili, dove aleggia un'atmosfera di bellezza e mistero.

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    Tratto dal Vernissage del 05/11/22



    A caratterizzare le sue opere è quindi una sorta di gioco, nel contrasto tra tradizione e contemporaneità, dove i protagonisti delle opere sembrano quasi dei burattini, che si muovono in un mondo teatrale e sognante, ricco di enigmi e colori vibranti.

    Dal punto di vista tecnico, pur sperimentando l'utilizzo di diversi materiali come carta, ottone e tessuto, la sua cifra è quella della pittura ad olio su legno spesso impreziosita dalla foglia d'oro.

    Maggiori informazioni: https://vonburencontemporary.com/it/artisti/giulio-rigoni/

    L'ARTISTA GIULIO RIGONI
    Nato a Roma nel 1976, inizia a dipingere da autodidatta, riuscendo ben presto a raggiungere uno stile molto personale che lo rende facilmente riconoscibile. Una pittura raffinata ed intimista a cavallo tra antico e moderno, che attira velocemente su di lui la stima e l'interesse soprattutto del mondo del collezionismo privato.

    Diversi i riconoscimenti internazionali, tra cui la Biennale di Dakar, mostre a Boston, Parigi e recentemente a Londra.

    Nella ricerca di equilibrio tra estetica classica e modo di concepire le forme in chiave contemporanea, la sua arte si carica di immagini irreali, spesso incantate, sospese in atmosfere che ci suggeriscono tempi lontani, mitici, lasciando allo spettatore il compito di decodificarne il senso secondo una interpretazione personale. L'apparente immobilità dei vo...

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    Last Post by Anna e Vale il 6 Nov. 2022
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  6. CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DEI BRONZI

    By Anna e Vale il 6 Nov. 2022
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    Si festeggia il cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei bronzi di Riace con una serie di eventi, che ne esaltano l’eccezionalità. I due guerrieri, pieni di mistero e fascino, sono divenuti ormai simbolo della città di Reggio Calabria ed esposti dal 2013 al MArRC, Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria.

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    I BRONZI.

    Le due statue greche, risalenti al V secolo a.C., candidate come bene UNESCO, di una bellezza disarmante, furono rinvenute in Calabria il 16 agosto 1972 dal sub romano Stefano Mariottini, e poi recuperate dal nucleo sommozzatori dei carabinieri. Denominate A e B sono alte rispettivamente 1,98 e 1,97 metri, e il loro peso originariamente di 400 kg è diminuito a circa 1,60, in seguito alla rimozione della terra di fusione presente al loro interno nell'ambito di lavori di restauro. Secondo l'ipotesi più accreditata i due bronzi provenivano da Argo (idea avvalorata dalle analisi sulla terra di fusione), realizzati, forse, da Pitagora di Reggio, anche se la teoria resta indimostrabile. Si pensa che rappresentassero il mito di Eteocle e Polinice, figli di Edipo, nella loro lotta fratricida. Giunte nella Roma imperiale, le statue avrebbero poi preso nell'Alto Medioevo la via per Costantinopoli, dove però non sarebbero mai arrivate a causa del naufragio della nave che li trasportava. Ed è proprio basandosi su questa ipotesi che negli anni si è fatta largo la teoria del terzo bronzo e di un complesso statuario di cinque, il complesso dei fratricidi, presenti presumibilmente fino al IV secolo d.c. a Roma. Grazie a un lungo e paziente restauro sono stati liberati dalle concrezioni marine, che avevano intaccato il metallo, facendo così rifulgere la lucentezza delle lavorazioni eseguite dall'artefice di questa meraviglia. Ora si può ammirare nella figura A i bulbi degli occhi in avorio, i denti in argento, le ciglia di rame così come le labbra e le aureole dei seni. La figura B conserva un solo occhio integro e ha la testa coperta da un elmo attico. Essa forse è meno bella, ma trasmette una forza, una carica e anche una dolce bellezza al tempo stesso da lasciare sgomenti e senza parole. Originariamente armati, ad entrambi i bronzi manca uno scudo, lancia e spada. Le sculture non furono create in una sola fusione, diverse parti del corpo sono state realizzate separatamente (come gli arti superiori) e poi assemblate.
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  7. Van Gogh a Roma

    By Anna e Vale il 19 Oct. 2022
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    ROMA - Palazzo Bonaparte
    Van Gogh. Capolavori dal Kröller-Müller Museum
    dall'8 ottobre 2022 al 26 marzo 2023

    L’edificio storico nel centro di Roma, a palazzo Venezia, accoglie 50 opere del genio olandese tormentato e incompreso dai suoi contemporanei. Sono opere poco viste e il prestito è stato eccezionale dal museo olandese, che ha collaborato con Arthemisia alla realizzazione della mostra nella nostra Capitale e curato da Maria Teresa Benedetti insieme a Francesca Villanti.

    In mostra vi sono 50 tra opere più celebri - come il famosissimo Autoritratto (1887), il "Seminatore", "Il giardino dell’ospedale a Saint-Remy", "il Vecchio disperato sulla soglia dell’eternità" e "il Vecchio che soffre" - e qualche disegno. Non troveremo invece "I Girasoli" o "La notte stellata", per evitare che qualcuno possa avere delle aspettative su queste opere. Vale però tantissimo questa mostra.

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    - Vincent Van Gogh, Il seminatore, giugno 1888 © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands -



    Apre l'esposizione dalla raccolta Kröller-Müller un suo ritratto (non ad opera di van Gogh).
    Questa collezionista ebbe grande lungimiranza, che ha permesso di far arrivare fino ai nostri giorni alcune opere realizzate dal pittore olandese in un solo decennio, dal 1880 al 1890.
    I soggetti scelti dall'artista sono principalmente campi o luoghi all’aperto, resi con colori scuri ma pieni di segreta bellezza, ma anche qualche ritratto.

    Nella prima sala troviamo alcune opere inziali, il ritratto di una donna con gatto (l'unico che ripropone un felino) e soprattutto "Donne che trasportano sacchi di carbone nella neve" (1882).

    In un'altra sala sono esposti il disegno con una casa di campagna, mostrato in anteprima in una lettera al fratello Teo (riproposta in una proiezione, dove si vede il comignolo ripensato rispetto al disegno iniziale) e nella medesima sala il "Tessitore al Telaio", una delle poche opere di cui l'autore era soddisfatto.

    Al piano superiore troviamo ad esempio “Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy” (1889) pieno di particolare "nascosti";

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    - una sala della mostra -



    una sala immersiva e soprattutto, allestito grandemente, il suo autoritratto, a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, da poter ammirare. L’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, gli occhi mostrano un’insolita fierezza e si rivolgono a chi guarda. I rapidi colpi di pennello e i tratti di colore consegnano un’idea di sé tumultuosa, di una sgomentante complessità.

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    Last Post by Anna e Vale il 19 Oct. 2022
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  8. Elizabetta II e l'arte - parte 1 Annigoni

    By Anna e Vale il 19 Oct. 2022
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    La Regina è stata ritratta in oltre 130 quadri ufficiali.

    La storia del ritratto più famoso della sovrana d’Inghilterra inizia nel 1954 con otto mesi e diciotto sedute, tutte a stretto contatto con la regina Elisabetta in uno studio ad hoc ricavato a Buckingham Palace.
    Pietro Annigoni, pittore milanese, che godeva di un’ottima fama di ritrattista, fu chiamato a Buckingham Palace per ritrarre la giovane Elisabetta da poco salita al trono. All’epoca Annigoni aveva 44 anni e la Regina inglese solo 28.
    Il pittore la raffigurò di tre quarti, a capo scoperto e con indosso l’ampio mantello blu scuro dell’Ordine della Giarrettiera sullo sfondo di un paesaggio immaginario.
    Nelle sedici sessioni di posa, in cui l’artista rimase solo con Elisabetta per parecchio tempo, i due chiacchierarono amabilmente in francese, visto la poca conoscenza della lingua inglese da parte dell'artista milanese. Annigoni trovò la giovane Regina “gentile, naturale, e mai distaccata, con un modo spontaneo di parlare, con continui riferimenti al marito, alla madre e alla sorella”.

    L’opera ebbe uno straordinario successo, apparendo poi in banconote e francobolli.

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    Quindi il pittore venne chiamato a ritrarre la Regina Madre, la Regina Margrethe di Danimarca, l’Imperatrice Farah Diba e una seconda volta la Regina Elisabetta con il marito, il principe Filippo; tanto che Annigoni fu soprannominato “Il pittore delle regine”.

    La vedova Annigoni, Rossella, raccontò in un’intervista al Corriere Fiorentino come andò la committenza: «Pietro fece una mostra a Londra dove andò anche la regina. Dopo un po’ di tempo la Fishmongers’ Company, un club di cui era presidente Filippo, gli fece recapitare nel suo studio di Londra una lettera con cui gli si chiedeva di ritrarre Elisabetta. Lui la appallottolò credendo fosse uno scherzo. Fu Tim Wilbur, un suo allievo, che gli spiegò come stavano le cose. La richiesta era VERA e lui nel ‘54 andò per un mese a Buckingham Palace, in uno studio allestito per l’occasione dove Elisabetta posava un’ora al giorno».

    Valentino Bellucci scrisse una monografia sul pittore toscano, dicendo che in quel ritratto Annigoni aveva voluto «simboleggiare, attraverso l’immagine solare di una splendida e giovane donna appena salita al trono, tutte le speranze e le aspettative di una nuova epoca della storia inglese dopo le sofferenze e i traumi della seconda guerra mondiale».
    Last Post by Anna e Vale il 19 Oct. 2022
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  9. Compositio Oppositorum

    By Anna e Vale il 11 Sep. 2022
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    Roma - Museo delle Mura di Roma
    COMPOSITIO OPPOSITORUM
    prorogata all'11/09/2022

    Chiude oggi una mostra che ci ha piacevolmente colpite.
    I materiali usati nelle opere sono un contrasto tra la fragilità della argilla cotta e la forza del ferro. Elementi naturali, modellati dalle mani sapienti e artistiche dell'uomo.

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    Mostra promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Sveva Manfredi Zavaglia e Domenico Iaracà, nasce dalla volontà di focalizzare l’attenzione del pubblico sull’incontro di ferro e argilla, due materiali apparentemente antitetici ma scelti come materia espressiva dai due artisti qui proposti: Antonio Taschini ( https://adrenalinaproject.com/artista/69/antonio-taschini) e Andrea Meneghetti (https://lnk.bio/andreameneghetti1977). Servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura.

    Gli artisti propongono una sinergia in chiave moderna della linea classica attraverso oltre trenta opere site specific, tra le quali un’opera realizzata a quattro mani e dedicata al museo che li ospita.

    Antonio Taschini è un artista e musicista professionista romano che espone da oltre un decennio in musei pubblici e gallerie private in Italia e all’estero. Le sue sculture in argilla cotta ripropongono gli ideali della figurazione classica ma sono visi universali senza volto.

    Differente per linguaggio e materia sono le sculture in ferro di Andrea Meneghetti, le cui opere sono state recentemente esposte nei musei archeologici di Vicenza, Terni e Treviso; una sua opera è entrata a far parte della collezione dei Musei Civici di Treviso e le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Le sue sagome nere metalliche, definite “Afroditi”, strizzano l'occhio alle silouttes del '700 e '800 ma con tratti moderni. Continuità ribadita anche da Iaracà nel suo testo critico: “Decisamente significativa l’ambientazione in spazi del museo che – dalle origini romane della loro costruzione ai graffiti in carboncino risalenti alla fase di utilizzo cinquecentesca del bastione, per finire con gli interventi di inizio ‘900 – rappresentano un esempio emblematico della continuità d’uso nel corso di circa due millenni, dalla classicità ad oggi”.

    La curatrice, Sveva Manfredi Zavaglia, spiega che: “Nella mostra Compositio Oppositorum gli opposti si combinano, in una dialettica unica come dal titolo. Legata alla nozione di dualità, in senso profondo. L’esistenza e la sua identità dipendono dalla coesistenza delle opere dei due artisti, tanto simili nella ricerca quanto opposte nella trasfigurazione e nella loro espressione e nella scelta dei materiali, ma tra loro dipendenti e che si pr...

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    Last Post by Anna e Vale il 11 Sep. 2022
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  10. Preoccupazione per Elisabetta II: la famiglia a Balmoral

    By Anna e Vale il 8 Sep. 2022
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    La sovrana, 96 anni, è sotto supervisione medica nel castello di Balmoral, dopo che i medici si sono detti preoccupati per la sue condizioni, come ha reso noto Buckingham Palace.

    Crescono i timori per le condizioni di salute della regina Elisabetta. Timori alimentati dalla notizia confermata da Buckingham Palace secondo cui la sovrana, 96 anni, è sotto supervisione medica nel castello di Balmoral.

    "In seguito ad ulteriori valutazioni questa mattina, i medici della Regina sono preoccupati per la salute di Sua Maestà e hanno raccomandato che rimanga sotto supervisione medica", recita il comunicato, precisando che la sovrana "rimarrà confortevolmente" nel castello scozzese di Balmoral.

    La famiglia più stretta è stata informata. Tutti i quattro figli della Regina Elisabetta - Carlo, Anna, Andrea e Edoardo - sono arrivati a Balmoral, in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute. Con loro anche il principe William.

    Martedì scorso, quando aveva nominato formalmente Liz Truss nuova premier del Regno Unito, era apparsa sorridente, nonostante il suo bastone. Sono apparsi evidenti dei vistosi lividi alle mani, forse causati dall’età ovvero dall’inserimento di aghi per trattamenti medicali. Gli stessi lividi erano visibili prima dell'inzio dei festeggiamenti del Giubileo di Platino di giugno.

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    "Tutto il Paese è molto preoccupato per le notizie da Buckingham Palace. In questo momento i miei pensieri, e i pensieri delle persone in tutto il Regno Unito, vanno a Sua Maestà la regina e alla sua famiglia", scrive su Twitter Liz Truss, neo primo ministro britannico e terza donna a ricoprire l'incarico dopo Margaret Thatcher e Theresa May.


    In queste ore supportiamo la sovrana, la sua famiglia e Il Regno Unito.

    Last Post by Anna e Vale il 8 Sep. 2022
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