1. Anteprime autunno 2022 - parte 3

    By Anna e Vale il 18 Aug. 2022
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    GENOVA - Palazzo Ducale
    Rubens e i palazzi di Genova
    dall'08/10/2022 all 23/01/2023


    La mostra è prodotta dal Comune di Genova con Fondazione Palazzo Ducale per la Cultura ed Electa, e nasce in occasione del quarto centenario della pubblicazione ad Anversa del celebre volume di Pietro Paolo Rubens, Palazzi di Genova (1622).

    La curatela è di Nils Büttner, docente della Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart nonché nuovo Chairman del Centrum Rubenianum di Anversa, e di Anna Orlando, independent scholar genovese, co-curatrice della mostra L’Età di Rubens tenutasi a Palazzo Ducale nel 2004.

    In mostra saranno presentate oltre 150 opere, tra cui circa 20 Rubens provenienti da musei e collezioni europee e italiane, che si sommano a quelli presenti in città. Disegni, incisioni, arazzi, arredi, volumi antichi, perfino abiti, accessori femminili e gioielli consentono di celebrare la grandiosità di una capitale artistica visitata da uno dei maggiori artisti di tutti i tempi e confermano quell’appellativo di Superba che fu dato a Genova.
    Tra le opere che tornano a Genova, città per cui il genio barocco le creò eseguendole per i più ricchi tra i genovesi di allora, si può menzionare il Ritratto di Dama del Faringdon Collection Trust, eccezionalmente staccata dalle pareti della meravigliosa dimora di Buscot Park nell’Oxfordshire in Inghilterra: una dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile nella genovese Violante Maria Spinola Serra.

    Alla base del progetto vi è un lungo percorso di studi e approfondimenti scientifici da parte dei curatori, nonché il supporto di un prestigioso comitato scientifico onorario internazionale, composto dai massimi conoscitori della materia. Oltre a loro, un consistente numero di studiosi di diversi Paesi e istituzioni partecipa con specifici contributi in catalogo (edito da Electa). La mostra gode della collaborazione della Città di Anversa e del Centrum Rubenianum di Anversa, del Consolato Onorario del Belgio a Genova e di Camera di Commercio di Genova. Il Comune sta lavorando ad attivare altre partnership istituzionali con altri enti e città italiani ed europei.

    Vogliamo raccontare una storia d’amore”, spiega Anna Orlando, “quella di Rubens e del Duca di Mantova per una città che all’inizio del Seicento è meravigliosa e sorprendente, vera e propria capitale d’Europa dal punto di vista non solo finanziario e commerciale, ma anche artistico. Sappiamo che il Duca s’innamorò delle donne di Genova, considerate di una bellezza ed eleganza rara, e delle amenità di spiagge, ville e giardini affacciati sul mare. Il pittore rimase colpito dai capolavori di chiese e dimore private e dai palazzi, tanto da proporli come nuovo modello abitativo per gli altri paesi del ...

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  2. Anteprime autunno 2022 - parte 2
    Le mostre fotografiche

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    Forlì
    Ron Galella
    Treviso
    By Anna e Vale il 18 Aug. 2022
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    FORLì - Musei di San Domenico
    Civilization: Vivere, Sopravvivere, Buon Vivere
    dal 17/09/2022 all’8/01/2023

    civilization


    La grande fotografia italiana e internazionale affronta temi del presente e del futuro del mondo sempre più caratterizzato dai fenomeni della interconnessione e della globalizzazione, con 300 immagini di oltre 130 fotografi, provenienti da cinque continenti.

    Curata da William A. Ewing e Holly Roussell con Justine Chapalay e co-prodotta dalla Foundation for the Exhibition of Photography (Minneapolis/ New York/ Parigi/ Losanna) e dal National Museum of Modern and Contemporary Art of Korea di Seoul, in collaborazione con Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, la mostra - rispetto alle precedenti tappe (di Seoul, Pechino, Auckland, Melbourne e Marsiglia) - si presente più arricchita.

    Civilization è articolata in otto sezioni dedicate ad altrettanti temi, che permettono di affrontare una panoramica esaustiva e trasversale sulla contemporaneità :

    Alveare / Hive, esplora le reti urbane;
    Alone together (Soli insieme) tratta la relazionalità in crescente digitalizzazione;
    Flow (Flusso) rivela i movimenti visibili ed invisibili delle persone, delle merci e delle idee;
    Persuasion (Persuasione) testimonina grandi eventi collettivi;
    Control (Controllo) guarda alle varie tipologie di autorità;
    Rupture (Rottura) esamina i fenomeni di disgregazione sociale;
    Escape (Fuga), mostra le contraddizioni e i paradossi dell’industria del divertimento;
    Next (E poi...) chiude l'esposizione con una rapida evoluzione globale.

    Un racconto per immagini a scandire i punti di forza e le criticità della civiltà globale di questo secolo quale impresa collettiva volta a generare opportunità e scoperte, fino a rivelare pericoli e rischi per l’incolumità dell’esistenza della stessa umanità. Insomma promuove una profonda riflessione su temi fondamentali della contemporaneità, a partire dagli effetti, delle relazioni individuali, tra singoli e collettività, tra generazioni e culture del nostro tempo.


    TREVISO - Palazzo Sarcinelli
    RON GALELLA, PAPARAZZO SUPERSTAR. Il fotografo delle Stelle
    Dal 07/10/2022 al 29/01/2023


    La prima retrospettiva al mondo - con oltre 120 fotografie - del fotografo statunitense di origini italiane, scomparso il 30 aprile scorso all’età di 91 anni.

    Mostra, organizzata da SIME BOOKS in collaborazione con il Comune di Conegliano, ed è a cura di Alberto Damian, agente e gallerista di Galella per l’Italia.

    Dal 1965 Ron Galella ha fotografato i grandi personaggi del suo tempo, riuscendo a coglierli nella loro quo...

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    Last Post by Anna e Vale il 18 Aug. 2022
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  3. Anteprime autunno 2022 - parte 1

    By Anna e Vale il 17 Aug. 2022
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    Palazzo Reale di Milano
    Max Ernst
    dal 04/10/22 al 26/02/2023


    La prima retrospettiva in Italia dedicata a Max Ernst (1891-1976), pittore, scultore, poeta e teorico dell’arte tedesco.
    Oltre 400 sono le opere tra dipinti, sculture, disegni, collages, gioielli e libri illustrati provenienti da musei, fondazioni e collezioni private, in Italia e all’estero.
    Tra questi: la GAM di Torino, la Peggy Guggenheim Collection e il Museo di Ca’ Pesaro di Venezia, la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo Cantini di Marsiglia, i Musei Statali e la Fondazione Arp di Berlino, la Fondazione Beyeler di Basilea, il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid.
    Come in una grande Wunderkammer: una sfida a cimentarsi in affascinanti e intriganti giochi di percezione tra stupore e meraviglia, ove logica e armonia formale si accompagnano a enigmi impenetrabili.

    Palazzo Bonaparte a piazza Venezia
    Van Gogh a Roma
    dall'08/10/2022 al 26/03/2023

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    Attraverso le sue opere più celebri - tra le quali il suo famosissimo Autoritratto - sarà raccontata la storia dell’artista olandese.
    Vincent Van Gogh, dalla sensibilità estrema, ebbe una vita tormentata - fino al ricovero a causa dei suoi suoi attacchi di follia - ma dipinse una serie di emozioni e di Capolavori, accompagnandoli da scritti sublimi (le famose “Lettere” al fratello Theo Van Gogh), inventando uno stile unico, che lo ha reso il pittore più celebre della storia dell’arte.
    La mostra di Roma, attraverso 60 opere e tante testimonianze biografiche, ricostruisce la sua vicenda umana ed artistica.
    La mostra è prodotta da Arthemisia ed è realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo, tra i più grandi custodi del patrimonio delle opere di Van Gogh.

    Museo Civico Archeologico di Bologna
    I pittori di Pompei
    Dal 23/09/2022 al 19/03/2023

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    Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, la rassegna è resa possibile grazie alla collaborazione culturale e scientifica tra il Comune di Bologna Museo Civico Archeologico e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sinergia che vedrà il prestito di oltre cento opere di epoca romana appartenenti alla collezione della sede museale partenopea.
    Il percorso espositivo sarà un viaggio nella società romana del I secolo d.C. e sarà incentrato sui pictores - autori delle decorazioni nelle domus, in questo caso di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana.
    Verrà evidenziato il loro ruolo, il rapporto con la committenza, le tecniche utilizzate e i modelli di rif...

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    Last Post by Anna e Vale il 17 Aug. 2022
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  4. Addio a Olivia Newton-John

    By Anna e Vale il 9 Aug. 2022
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    La britannica-australiana già da piccola amava il mondo dello spettacolo e sognava di cantare. A soli 14 anni forma la sua prima band, tutta al femminile, chiamato “Soul Four" e di lì a poco arrivarono le apparizioni in tv.

    Nel 1965, dopo essere apparsa nello show televisivo “Go show” e alla radio, partecipa al concorso canoro “Sing, Sing, Sing”, vincendolo.
    Questo la porta in Inghilterra e l'anno seguente incide il suo primo singolo "Till you say be mine”.

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    Nel 1970 esce il suo album di debutto “All Things Must Pass”, al cui interno è contenuta la traccia “Banks of the Ohio”, che entra nella top ten dei singoli più venduti in Australia e UK.

    La sua carriera è poliedrica: attrice di film e telefilm, cantante, ballerina, imprenditrice, attivista.

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    Il successo lo consegue ventinovenne nel 1978, interpretando la dolce Sandy in Grease, dove rappresenta la generazione degli anni '50 insieme a John Travolta.

    L'attore-ballerino, alla triste notizia, reagisce con queste parole:
    "Mia carissima Olivia, hai reso tutte le nostre vite molto migliori. Il tuo impatto è stato incredibile. Ti voglio tanto bene. Ci vedremo lungo la strada e saremo di nuovo tutti insieme. Tuo dal primo momento che ti ho visto e per sempre! Il tuo Danny, il tuo John!".
    Così su Instagram John Travolta ha voluto ricordare l'attrice (il link:
    www.instagram.com/p/ChAtHO1psCS/?igshid=YmMyMTA2M2Y= )

    Nonostante il successo regalatole da “Grease”, Olivia decide di abbandonare momentaneamente il cinema e di tornare a fare musica e nel 1981 esce “Physical”, il suo disco di maggior successo.

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    La sua carriera prosegue, soprattutto come cantante (per cui è stata premiata con quattro Grammy Award, 17 dischi d’oro e 18 dischi di platino).

    Nel 1992 le viene diagnosticato un tumore, che si riaffaccerà a fasi alterne durante la sua vita.

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    Da qui cambia il suo stile di vita, soprattutto nell'alimentazione, dove toglie gli zuccheri e predilige verdure e legumi. Non diventa vegetariana, ma riduce il consumo della carne.
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    Last Post by Anna e Vale il 9 Aug. 2022
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  5. Figaro a Caracalla

    By Anna e Vale il 5 Aug. 2022
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    Il Barbiere di Siviglia è un'opera buffa in due atti, composta da Rossini nel 1813. Il libretto, di Cesare Sterbini, si basò sulla commedia francese "Le Barbier de Seville" (1775) di Beaumarchais.

    Il Teatro dell'Opera di Roma ci ha abituati in queste ultime estati a rivisitazioni negli allestimenti (ma non dei libretti e degli spartiti), non sempre in accordo col pubblico ma questo, portato in scena il 2 Agosto, è veramente uno spettacolo nello spettacolo!

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    Con toni glitterati quest'estate viene riproposto - nella produzione firmata da Lorenzo Mariani, con le meravigliose coreografie di Luciano Cannito, entrambi coadiuvati dalle soluzioni sceniche di William Orlandi, dagli azzeccatissimi e divertenti costumi di Silvia Aymonino, ed alle luci di Linus Fellbom - alle Terme di Caracalla dal Teatro dell’Opera di Roma.

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    Il barbiere e factotum Figaro (il baritono Markus Werba, che già ha avuto consensi con il Celebrante in Bernstein) aiuta il conte d'Almaviva (il tenore messico-americano René Barbera), giovane e ricco nobile spagnolo, a conquistare la bella (e gialla in quest'occasione) Rosina, giovane orfana, di cui si è innamorato. Il suo tutore però, il dottor Bartolo (il baritono Marco Filippo Romano), ha deciso anch'egli di sposare la sua protégée (per ben altri motivi) e di non lasciare che alcuno le si avvicini....

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    Ne esce una serata spassosissima con bellissime voci ed un'orchestra eccezionale.

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    Ci coinvolgono una Rosina (la bravissima mezzosoprano Cecilia Molinari) chiusa in camera che diventa un canarino in gabbia, con degli allestimenti essenziali e over-size (il divano o il pianoforte o le stesse sedie da Barbiere che “danzano”), dei colori vivaci nei costumi (e decisamente centrati per contrasti ed armonie), un Figaro che tributa Hollywood ...e tutto questo incastonato perfettamente dal corpo di ballo - diretto da Luciano Cannito, che riesce a far ballare i protagonisti!



    Ed allora partono i richiami più o meno velati alla mitica coppia Fred Astaire-Ginger Rogers, o a Gene Kelly (con la sua celeberrima "Singin’ in the rain"); alle “scenograficissime” e molto godibili geometrie pseudo acquatiche di Esther Williams con un Don Bartolo piacevolmente autoironico (in cuffia e spassosissimo costume intero bluette), per poi arrivare al canto da crooner americano anni '40 del Conte d&...

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    Last Post by Anna e Vale il 5 Aug. 2022
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  6. A Palazzo del Vicariato le Bolle dei Giubilei dall'Archivio segreto vaticano

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    Al Palazzo del Vicariato Vecchio è stata allestita La mostra "Peregrinatio Sancta. Le Bolle dei Giubilei dall'Archivio Segreto Vaticano", dove per la prima volta, sono visibili gli originali delle bolle ordinarie di indizione dei Giubilei Ordinaridal primo Giubileo della storia indetto da papa Bonifacio VIII nel 1300 fino all'ultimo Grande Giubileo indetto da Giovanni Paolo II nel 2000, conservate per lo più presso l’Archivio Segreto Vaticano (18 dei documenti esposti). E' un'occasione unica per poter vedere documenti, pergamene e registri, di norma, accessibili, solo agli studiosi, per seri motivi di studio.
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    In occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, indetto da papa Francesco, è possibile, invece, ammirare le bolle originali e scoprirne il significato e l'importanza dal punto di vista storico. Il termine “bolla” indica il sigillo di piombo (bulla) pendente dai documenti pontifici.In esposizione anche tre bolle conservate presso la Biblioteca Apostolica Vaticana e un incunabolo conservato presso la Biblioteca Casanatense, «esemplare unico che rappresenta l’indizione del Giubileo indetto da Alessandro VI nel 1500»
    Sono dunque esposti, per la prima volta, sette secoli di documenti mai visti che offrono al visitatore la possibilità di scoprire documenti normativi, che descrivono il giubileo nella sua intenzione ideale.
    PeregrinatioLa mostra, aperta sino al 31 luglio, è organizzata dall’Opera Romana Pellegrinaggi in collaborazione con l’Archivio Segreto Vaticano. Nel catalogo, curato da mons. Sergio Pagano, ognuna delle bolle viene introdotta da un testo storico che circoscrive la nascita dei giubilei, con particolare attenzione allo spirito con cui ciascun papa indisse il proprio anno santo.Oltre al catalogo sono disponibili per i visitatori un’applicazione per smartphone e i-phone, oltre alla consueta guida. Una mostra interessante e unica nel suo genere.

    Edited by Anna e Vale - 3/7/2016, 17:36
    Last Post by Anna e Vale il 3 July 2016
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  7. Tormenti e incanti. Antonio Ligabue a Palermo

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    Autoritratto con berretto da motociclista, 1954-55, collezione privata.

    Sino al 31 agosto 2016 Palermo ospita al Palazzo dei Normanni ottanta opere del pittore Antonio Ligabue in occasione della mostra "Antonio Ligabue (1899-1965). Tormenti e incanti", curata da Sandro Parmiggiani. L'esposizione permette di conoscere gli esiti dell'opera dell'artista, nel corso della sua attività (dagli anni Venti al 1962), declinati nelle diverse tecniche espressive. Anche grazie alle scelte di allestimento, la mostra approfondisce i principali nuclei tematici dell'artista. Due sono, infatti, i filoni fondamentali cui si è dedicato Ligabue: gli animali esotici, tutti quelli che possono essere definiti predatori; e gli autoritratti, capitolo di dolente e amara poesi, entrambi Sono presenti anche altri soggetti, quali le scene di vita agreste e gli animali domestici, e alcuni ritratti su commissione. Ligabue ha sviluppato, da autodidatta, una pittura originale, fortemente espressiva attraverso un colore cromaticamente acceso ed esasperato di matrice fauve.
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    Leopardo nella foresta, 1956-57, collezione privata.

    Ligabue studiava accuratamente l'anatomia degli animali che rappresentava, e le loro posture tipiche assunte nelle fasi della caccia o del lavoro, desunte dall'osservazione diretta e da varie fonti iconografiche, come le figurine Liebig, "La vita degli animali" di Brehm, la frequentazione dei Musei Civici di Reggio Emilia, reinventando poi il semplice dato di partenza. Gli autoritratti rappresentano un'esplicita, orgogliosa dichiarazione del suo valore d'artista e della sua identità di persona, spesso dileggiata e irrisa.
    Nel percorso espositivo sono presenti oltre sessanta opere ad olio, cinque sculture in bronzo e una sezione dedicata alla produzione grafica con disegni e incisioni. Tra le opere a Palermo anche degli inediti, mai esposti prima, che rappresentano figure di animali: tra questi Volpe in fuga con il gallo in bocca, Cavalli, Leopardo con Antilope e Rapace. L'esposizione si snoda in tre sezioni che raccontano, in ordine cronologico, la produzione artistica di Antonio Ligabue e che corrispondono ai tre periodi in cui viene suddivisa la sua opera. La prima sezione della mostra comprende le opere realizzate tra il 1928 e il 1939, connotate da una notevole incertezza grafica e coloristica. L'impianto formale appare semplice, spesso concentrato su di unica immagine centrale, con pochi elementi di vegetazione e deboli richiami azzurrognoli sullo sfondo.
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    Last Post by Anna e Vale il 8 June 2016
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  8. Jan Fabre invade Firenze


    Sino al 2 ottobre Firenze, culla dell'arte rinascimentale, ospita le opere di arte contemporanea di Jean Fabre, in occasione della mostra 'Spiritual Guards', curata da Melania Rossi e Joanna De Vos con la direzione artistica di Sergio Risaliti. L'esposizione raccoglie un centinaio di lavori realizzati dall'artista belga, 57 anni, uno dei più innovativi e rilevanti artisti del panorama odierno, tra il 1978 e il 2016. Le opere intendono porsi proprio come “Spiritual Guards”, attingendo al titolo-motto della mostra: “un incitamento a vivere una vita eroica, sia bellicosa che disarmata a difesa dell’immaginazione e della bellezza”.

    Tra le sculture, in piazza della Signoria, vi è una tartaruga gigante, dal titolo "Searching for Utopia", realizzata in bronzo, esposta vicino al monumento equestre di Cosimo I, capolavoro rinascimentale del Giambologna; un'altra, dal titolo "The man who measures the cloudes" è collocata sull’Arengario di Palazzo Vecchio, tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello.

    In entrambe c’è l’autoritratto dell’artista, nella doppia veste di cavaliere e guardiano, come tramite tra terra e cielo, tra forze naturali e dello spirito. In Palazzo Vecchio si può ammirare un mappamondo (2.50 m di diametro), realizzato con gusci di scarabei, a poca distanza dal celebre globo conservato nella Sala delle Mappe geografiche, opera cinquecentesca di Ignazio Danti.

    Dal 14 maggio la mostra continua al Forte Belvedere, dove vi sono una sessantina di opere, in bronzo e in cera, oltre ad una serie di film incentrati su storiche performance dell'artista belga, esposte sia all'esterno, sui bastioni, che all'interno. In particolare ci sono due file di sculture formate da sette scarabei posizionati nei punti di vedetta e da una serie di autoritratti a figura intera che popolano gli angoli dei bastioni.
    Gli scarabei rappresentano angeli di metamorfosi e simboleggiano nelle antiche religioni e nella tradizione pittorica italiana e fiamminga il passaggio tra la dimensione terrena e la vita eterna con il loro continuo movimento. Sono rivestiti da una bellissima corazza che evidenzia drammaticamente la vulnerabilità di quel corpo «regale». Per la prima volta un artista vivente si cimenta in tre luoghi di eccezionale valore storico e a...

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    Last Post by Anna e Vale il 14 May 2016
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  9. Addio a Fulvio Roiter, il grande fotografo di Venezia

    A 89 anni è morto a Venezia, la città a cui ha regalato i piu bei scatti, Fulvio Roiter, maestro di fotografia di fama internazionale. Malato già da alcuni mesi, proprio a questa città ha legato il proprio nome con foto immortali, che sono un'eredità inestimabile. Ha saputo raccontare una Venezia inedita, diversa da quella raccntata nelle cartoline. E Venezia è stata sempre il centro della sua arte: dalle monache in piazza San Marco alle fughe dei sottoporteghi, dalle prospettive ardite delle architetture uniche della Serenissima al campanile della grande Basilica innevato, da Venezia che si eterna nella magia dei suoi scatti in bianco e nero ai giovani fidanzati in laguna e gondole nella nebbia di sotto a Rialto. Venezia e sempre Venezia.


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    E sempre aveva suscitato con i suoi scatti grandi emozioni. Del resto lo stesso Roiter aveva detto che: “La fotografia è il linguaggio del nostro tempo. Non potrebbe esistere un evento senza l’immagine. E noi fotografi siamo gli interpreti, i narratori speciali dotati di quella sensibilità che ci permette con una sola immagine di poter immortalare l’essenza del fatto. Io fotografo per emozionare, per trasmettere tutto quello che ho dentro”. Ed era riuscito sempre con il suo obiettivo a parlarci e a raccontare il mondo suscitando emozioni: dalle incisioni preistoriche della Valcamonica alla Firenze sportiva, dall'Umbria di San Francesco alla Andalusia di Lorca, Machado, Unamuno, dalla Venezia a fior d'acqua a quella a fior di laguna o in maschera carnevalesca.
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    Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, è intervenuto esprimendo il proprio cordoglio per la morte del grande fotografo affermando che "ci lascia un'eredità culturale, storica e artistica di valore inestimabile, per la quale non lo ringrazieremo mai abbastanza. Attraverso ognuna delle sue fotografie Roiter ha parlato, ha raccontato, ha descritto, ha trasmesso emozioni. Continuerà a farlo anche adesso che ci ha lasciato, perché i suoi scatti sono immortali e con la sua arte continuerà ad essere tra noi, nel suo Veneto, nel mondo. Alla sua Venezia e al suo Veneto Roiter ha dedicato amore, attenzione, scatti entrati nella storia, dando uno straordinario contributo nel farci conoscere e apprezzare in tutto il mondo. Non è certo un caso se prop...

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    Last Post by Anna e Vale il 20 April 2016
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  10. LO STILE DELL'ITALIA A TAVOLA A FIRENZE

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    Scrive Banana Yoshimoto "La tavola è come una tela dipinta che ci insegna che “oggi” è una volta sola. L’immagine dipinta svanisce alla fine della giornata, ma il suo ricordo resta scolpito nella mente delle persone che erano sedute al nostro stesso tavolo". E l'importanza della tavola è da sempre presente nella tradizione italiana. Dal 3 aprile al 30 maggio a Firenze nella splendida cornice del museo Stefano Bardini è allestita la mostra "appunti di stile dell'Italia a tavola. Viaggio nella storia dell'arte di ricevere", curata da Anna latini e Annamaria Tossani. Due sono i percorsi esposti: un excursus storico degli arredi e dei servizi e una panoramica sui legami fra funzionalità e design nell'arco dell'ultimo secolo.
    Camminando per le sale del museo Bardini si possono ammirare 22 apparecchiature di grande impatto che esprimono altrettanti modi di interpretare la convivialità. La tavola italiana esprime una personalità peculiare, i cui tratti principali sono una spiccata attenzione al dettaglio e un occhio alla tradizione.
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    In questa rassegna dove sono protagonisti i serviti di famiglie nobili e famose toscane, si mescolano materiali antichi come il lino, raffinate porcellane, maioliche colorate, argenti, a cromie nuove e servizi di piatti diversi tra di loro, materiali preziosi e ricercati. Infatti, imbandire la tavola è un modo per raccontarsi. Ogni allestimento è un'opportunità per esprimere un'idea personale di ospitalità.
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    Girare per le sale del museo è come essere invitati a condividere il piacere e l’arte di apparecchiare. La sensibilità e le scelte suggerite potranno essere fonti d’ispirazione, ma un fil Rouge lega tavole apparentemente diverse tra di loro: la semplicità. La cifra dello stile di queste tavole è, infatti, una raffinata sobrietà sinonimo da sempre di eleganza.
    Per la prima volta esposte anche le posate di proprietà del museo Bardini: cucchiaio, forchetta e coltello in cristallo di rocca e bronzo dorato di manifattura fiorentina dei prima metà del 17º secolo. Una mostra particolare, da non perdere!
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    Edited by Anna e Vale - 6/4/2016, 19:16
    Last Post by Anna e Vale il 6 April 2016
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